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Il progetto nasce per una nuova casa misurata sulle esigenze abitative di una famiglia di sei componenti e viene fortemente condizionato dal vincolo paesaggistico in cui si richiede la previsione di coperture a falde inclinate tradizionali per tutti gli edifici. Il “luogo” presenta delle interessanti caratteristiche fisico-ambientali ed il progetto sottende alla ricerca di uno stretto rapporto tra questi elementi e le funzioni degli spazi abitativi interni.

Il nuovo edificio si sviluppa nell’area libera e in continuità alla casa della madre, su due piani fuori terra, tranne il collegamento con un portico passante ad unico piano. Al piano terra l’abitazione presenta le funzioni del giorno con i suoi principali spazi, compreso l’ingresso, disposti lungo il fronte Sud rivolti sul prato-giardino con il quale intrattengono un forte dialogo visivo e funzionale: un fronte modulato da piani verticali variamente sfalsati per individuare un portico-pranzo esterno e la cucina sotto la grande terrazza, la zona salotto-caminetto conformata alle relazioni con il percorso di ingresso e la casa esistente. Gli spazi serventi si dispongono invece sul fronte Nord; l’unica interruzione si verifica nell’interposizione dello studio-biblioteca che appartenente all’asse trasversale (N-S) dell’impianto planimetrico distributivo dell’edificio individua il bovindo, illuminato dalla tranquillizzante luce naturale appunto del lato Nord. La composizione generale è riconducibile ad una pianta cruciforme (croce immissa) descritta dal braccio longitudinale, salotto-pranzo, e da quello trasversale, biblioteca-pranzo e portico. Il piano primo, di pianta rettangolare e destinato alla zona del riposo, ripropone la stessa organizzazione distributiva del piano terra con i locali di servizio e il vano scale separati dai vani principali posti a Sud (comprendenti anche due terrazze ) da una circolazione lineare che si conclude a Ovest nella finestra cannocchiale con vista sul colle di S. Martino.

L’adozione di materiali e caratteristiche costruttive vicini all’edilizia tradizionale (coppi laterizi tradizionali, sporto di linda in legno a vista, lattonerie a sezione tonda, etc..), insieme ad una reinterpretazione in chiave contemporanea di alcuni elementi formali del passato (portico, fogolar-bovindo, copertura a falde inclinate, etc..) intendono caratterizzare la casa ed assicurare un buon inserimento paesaggistico-ambientale complessivo con l'aggiunta di un equilibrato rapporto con il corpo della casa esistente edificata nei primi anni ’80.

 

crediti:

Artegna, Udine, 2008-2011

progetto e DL:                         Piero Siega

team:                                       Stefano Corradetti, Alessia Dorigo

strutture:                                  PROGETTI STUDIO associato – Buja (UD)

impianti:                                   p.i.e. Andrea Patat – Gemona del Friuli (UD)

                                                ing. Ermes Copetti – Udine (UD)

fotografie:                                Massimo Crivellari